E’ il “ranking” la novità della stagione motociclistica 2018. La Federazione Motociclistica Italiana (FMI), infatti, ha ritenuto opportuno inserire nelle principali discipline il “ranking”, un concetto che altri sport hanno da tempo adottato e che misura in maniera “scientifica” la capacità atletica media di un atleta. La necessità è scaturita dall’adozione del nuovo e più equo sistema di rilascio delle licenze ai conduttori. L’effetto immediato di questa novità è quello di rendere “oggettivo” l’inserimento di un licenziato in una determinata classe con conseguente confronto agonistico con piloti di pari livello.
Allo stato attuale il “ranking” è stato adottato nell’Enduro (pioniere di questo sistema), nel Motorally, nel Motocross e nel Trial ognuno con i dovuti distinguo. Ringraziamo, a tal proposito, la FMI per i suggerimenti che traiamo dal suo sito.
Nulla c’è da spiegare nell’Enduro, dove ormai da anni si applica con successo, consentendo ordini di partenza coerenti con le capacità dei licenziati, ed analogo funzionamento avrà nel Motorally, disciplina in questo molto simile all’Enduro.
Diverso invece per il Trial dove sarà come sempre la Commissione Trial a dare, in funzione delle capacità individuali, l’appartenenza ad una classe piuttosto che ad un’altra: “nulla di nuovo sotto il sole”, quindi.
La novità più importante sarà nel Motocross, dove per la prima volta non sarà la licenza acquistata a fare la differenza, ma una validazione dei risultati dell’anno precedente a dare il posizionamento nella classe. Questo solo ad inizio anno, poi i risultati dell’anno serviranno solo alla fine del prossimo per rivalutare il posizionamento del singolo licenziato. Ne consegue un aumento della sicurezza perché partiranno dal cancelletto licenziati con le stesse “capacità” con giusta soddisfazione di tutti.
Resta inteso che chi vorrà “salire di livello” potrà fare richiesta al Settore Motocross e, se ha i numeri, per esempio perché è rimasto fermo un anno oppure perché proviene da altra disciplina in cui magari “viaggia”, potrà vedersi aggiornato il livello di appartenenza. Allo stesso modo, un pilota che raggiunge un determinato punteggio “ranking” in una stagione non potrà vederlo azzerato in quella successiva perché infortunato o altro, ma vedrà ridotto il suo punteggio di massimo un dieci per cento del totale. Nel medio periodo tutti avranno un Ranking “congruo” come è già successo per l’Enduro negli anni scorsi.
Insomma, tutto è nella direzione della semplificazione, della “oggettività” e nell’interesse dei piloti e della loro sicurezza.