Mamma mia, che periodo nero per il motociclismo bergamasco. Ad uno ad uno, negli ultimi mesi, sono scomparsi alcuni personaggi che hanno fatto la storia della moto-regolarità e dell’enduro il brembano (di Ponteranica) Roberto Capelli, Massimo Sironi, il boss della Puch Luigi Frigerio, Renzo D’Adda.
Ora, un’altra figura di spicco: Lino Cornago. Aveva 86 anni, un grande sportivo, un grande pilota. Agli inizi della sua carriera come pilota di velocità in salita e in circuito (primo successo ad Asola, come cadetto, nel 1956), in sella alle Rumi, negli anni ’50; poi, come pilota di fuoristrada (regolarità), con un curriculum di tutto rispetto, vestendo più volte la maglia azzurra, inizialmente da atleta poi da accompagnatore durante le trasferte all’estero. Ma rimane famosa la sua presenza come manager alla Fantic Motor e coordinatore di diverse squadre corse.
Da segnalare, sempre nel 1956, le vittorie sui circuiti di Modena, Aosta, Trieste, Tesero. Poi, nel 1957 ha fatto parte della squadra del Vaso alla Sei Giorni in Cecoslovacchia, a Gotwalow. E il successo al Trofeo Orobico, nel 1959. E ancora tanti successi nella sua carriera: nel 1966 (Trofei Fmi, Luciano Dall’Ara, Genova, Varese e Reggio Emilia); nel 1967, quando ha conquistato la medaglia d’argento alla Sei Giorni in Polonia, a Zakopane.
Grande, infine, la sua collezione di moto d’epoca, quasi un museo.