Un passo avanti e uno indietro. Sta assumendo le sembianze del passo del gambero il cammino di Andrea Locatelli nel campionato mondiale di moto-velocità MOTO2. Nelle otto gare fin quei disputate, ultima delle quali il Gran Premio d’Olanda, sul fantastico e imprevedibile circuito di Assen, andata in onda domenica 25 giugno, il 20enne pilota selvinese del Team Italtrans Racing ha offerto prove altalenanti: dai ritiri per problemi fisici a “frenate” per problemi tecnico-meccanici, dai primi ingressi nei primi venti piloti in classifica alla caduta nel GP di Spagna, fino allo stupendo “punticino mondiale” conquistato nel Gran Premio di Catalogna, in Spagna; ma anche il 18° posto rimediato proprio in Olanda, dopo 24 giri tiratissimi.
Una gara difficile, vissuta fin dall’inizio nelle retrovie, complice anche una partenza in ottava fila, dalla 23^ casella. Ma Andrea Locatelli ha fatto il suo lavoro per bene. Ha lottato, ha sgomitato, al secondo giro era già risalito in 20^ posizione, e tutto noi, davanti al video, ad applaudire quel “LOC” che si stagliava bene sulla “tabella nera” della TV. E tutti noi a sperare in qualche avanzamento di posizione. Ebbene, è successo al settimo giro, 19°. E, poi, al nono giro, ecco il sorpasso su Manzi e il suo posizionarsi in tabella al 18° posto. Guardando la tabella, erano solo due i secondi che dividevano Locatelli dai piloti davanti, lo svizzero Jesko Raffin e lo spagnolo Jorge Navarro. Tanti giri in quella posizione, tante speranze, ma i due si allontanavano sempre di più. Giro dopo giro, la 18^ posizione si è incancrenita ed è rimasta la stessa fino alla fine. I due, infatti, diventati un terzetto con l’australiano Remy Gardner, sono scappati in vanati, dando a Locatelli uno svantaggio di dieci secondi, troppi per sperare in qualcosa di meglio. Anzia, Locatelli ha dovuto rintuzzare la rimonta dello spagnolo Augusto Fernandez, che ha chiuso a poco più di un decimo dal pilota del Team Italtrans Racing.
Bene, 18° ad Assen. E mettiamo tutto in archivio. Ma attenti, il giudizio che diamo alla prova di Andrea è sempre positivo. Otto gare, sette risultati diversi (due volte è giunto 18°), che ben si addicono comunque ad un “rookie” come lui che, al primo anno nella “categoria intermedia”, sa di dover fare i conti con il giusto noviziato, sa che deve avere come principale obiettivo quello di fare esperienza, e così sta succedendo. Di gara in gara, nonostante i risultati altalenanti, lo stare in pista di Andrea è sempre più sicuro, il suo correre fra piloti esperti della MOTO2 non è più titubante; ha dimostrato a tutti che c’è anche lui. Diamo tempo al tempo, facciamogli trovare le giuste misure e poi, siamo certi, i risultati di rilievo arriveranno. Aspettiamo ancora la gara di domenica prossima al Sachsenring (2 luglio), per il GP di Germania, e poi inizieremo a tirare le somme sulla prima parte del campionato che, non dimentichiamolo, era da considerarsi propedeutica, finalizzata alla conoscenza del circus iridato della MOTO2. E non dimentichiamo che, come si diceva in inverno, sarà nella seconda parte del campionato che si vedrà il vero Locatelli. Bene, e noi siamo qui ad aspettarlo.
Intanto, godiamoci ancora la bella performance del suo compagno di squadra, il riminese Mattia Pasini, che solo per una curva (l’ha tagliata, nella “S” finale) non è riuscito a salire sul terzo gradino del podio. Vittoria per Franco “Morbido” Morbidelli, davanti allo svizzero Thomas Luthi e al giapponese Takaaki Nakagami.