La Francia, padrone di casa, fa la doppietta: vince nel Trofeo e nel Vaso. A Brive La Gaillarde è calato il sipario sulla “Sei Giorni Internazionale di Enduro” (ISDE) 2017. A sventolare più in alto di tutti la propria bandiera è stata la Francia.
Nel Trofeo, nonostante corresse con Christophe “Nambo” Nambotin infortunato alla mano da ben tre giorni, insieme ai suoi compagni di squadra, Loic Larrieu, Jeremy Tarroux e Christophe Charlier, la Francia ha vinto con 6′ 14.03” di vantaggio sull’Australia, squadra composta da Matthew Phillips, Daniel Sanders, Daniel Milner e Joshua Green. Terza la Finlandia, con un buon risultato da parte di Matti Seistola, che si è rimesso in gioco per l’evento, insieme a Eero Remes, Stigell e Hellsten.
L’Italia, invece, ha fatto cilecca: fuori dai giochi dopo il terzo giorno, per il guasto tecnico di Giacomo Redondi e il ritiro per frattura del polso da parte di Thomas Oldrati. Ad esaltare i colori azzurri il camuno il coriaceo Davide Guarneri, bresciano di Darfo, che ha dimostrato tutto il suo valore, veramente un pilota tosto, da copertina.
“Sarà per il 2018 – da sottolineato Alex Zanni, CT del Trofeo – Peccato in primis per come siamo partiti, a causa del guasto al mezzo di Redondi; a seguire, per Oldrati, fuori dai giochi per la frattura al radio; siamo stati decisamente sfortunati, altrimenti secondo me avremmo potuto giocarci fino alla fine un buon piazzamento”.
Anche nel Vaso ha vinto la Francia, con Miroir, Blanjoue e Geslin, ma hanno avuto decisamente paura della Maglia Azzurra fino alla fine. Infatti, hanno vinto per soli 15 secondi. Questo il distacco tra Francia e Italia nel Trofeo Junior al termine della 92^ edizione della Sei Giorni di Enduro. Un gap minimo, dopo quasi 10 ore di Prove Speciali cronometrate per squadra e circa 37 ore di gara per pilota. I transalpini hanno vinto la manifestazione contro un’Italia che si è espressa ad alti livelli e che nei Day 5 e 6 ha ottenuto due vittorie di giornata. Questa mattina la Maglia Azzurra era attardata di 26’’ dai padroni di casa; Matteo Cavallo, Davide Soreca e Andrea Verona sono stati nuovamente esemplari, dando il massimo e riducendo il divario sfruttando le due manche di cross che li hanno visti impegnati. Davide Soreca e Andrea Verona hanno completato i 5 giri di gara della batteria E1 in 11’07’’56 e 11’08’’52 mentre Matteo Cavallo ha realizzato un tempo di 10’53’’98 nella E3. Ottimi crono, che però non sono bastati per scalzare la Francia dalla prima posizione. Terzi gli USA.
L’Italia può comunque consolarsi nella classifica per club. Il Moto Club Italia, infatti, è stato il grande protagonista con Manuel Monni, Emanuele Facchetti e Lorenzo Macoritto. I tre azzurri sono saliti sul gradino più alto del podio davanti al MCC Wales e all’SRT Offroad, preceduti di oltre 8 minuti. Monni è stato il pilota più rapido dell’intera Sei Giorni tra quelli dei Moto Club in 3h17’56’’05, seguito da vicino da Facchetti e Macoritto, rispettivamente 3° e 5°.
La Nazionale femminile ha centrato il proprio obiettivo: quinto posto con Cristina Marrocco, Paola Riverditi e Anna Sappino capaci di entrare nella top 15 individuale.
Così ha dichiarato Giovanni Copioli, Presidente FMI: “I giovani sono stati molto bravi e hanno lottato per la vittoria con grande spirito di sacrificio. Il loro risultato testimonia il fatto che in Italia abbiamo un ottimo vivaio. I piloti del Trofeo non hanno perso la motivazione, nonostante la sfortuna e per questo ci hanno reso orgogliosi. Davvero brave le ragazze che hanno concluso in ottima posizione una Sei Giorni molto dura. Inoltre, non posso che rivolgere i miei grandi complimenti al Moto Club Italia che ha vinto con un buon vantaggio”.
Cristian Rossi, Commissario Tecnico FMI: “Questa Sei Giorni è stata per noi abbastanza sfortunata. La squadra del Trofeo ha dovuto fare a meno di Thomas Oldrati e con gli Junior abbiamo combattuto fino alla fine per la vittoria finale, non ottenendola per soli 15”. Ciò non può che lasciarci l’amaro in bocca. I piloti però ce l’hanno messa tutta e di questo sono davvero soddisfatto. Molto bravi i ragazzi del club”