Evviva, la MOTO2 parla bergamasco. Prima o poi doveva accadere. Ad una settimana esatta dalla tappa australiana dove era mestamente caduto, Andrea Locatelli, portacolori dell’Italtrans Racing Team, centra un ottimo risultato, un bel 13° posto, nel GP della Malesia MOTO2, andato in onda il 29 ottobre, a Sepang. Si tratta della sua seconda 13^ posizione in questo campionato, dopo i tre punti guadagnati nel GP della Repubblica Ceca: e con questi altri tre, il suo carniere conta ora 7 punti iridati, comprendendo anche il punticino, il 15° posto, conquistato al Montmelo, nel GP di Catalogna. Dai, ce da essere contenti. Anche considerando come era iniziata la gara, con il nostro Locatelli che si è trovato coinvolto in una maxi-caduta, alla prima curva. Fortunatamente nulla di grave: quasi tocca terra, ma prontamente rialza la moto e via; e arriva 13° sotto la bandiera a scacchi.
Ma è un 13° posto che vale molto di più, perché conquistato proprio su una pista infida, quella di Sepang, che non lascia scampo a chi improvvisa. Che ha visto una marea di incidenti e di cadute, e quindi di ritiri: Baldassarri, Manzi, Pons, Marini, Pawi, Cortese, Nakagami, Marquez, Gardner ed Ekky Pratama. Quindi, sagacia e regolarità per Locatelli, che alla fine è stato premiato con una rimonta stupenda e tre punti d’oro.
Quarto posto e giù da podio per il riccionese Mattia Pasini, altro pilota Italtrans Racing Team, che ha sempre galleggiato, complici anche le gocce di pioggia scese da metà corsa, dietro alle posizioni da podio, in un continuo alternarsi con Quartararo, Binder, Bagnaia, Syarhin e Vierge. Alla fine la sua caparbietà è stata premiata, perchè è riuscito a superare Pecco Bagnaia.
Vedremo ora come andrà a finire nell’ultima gara, questa volta “europea”, a Valencia, dopo il trittico “extra-europeo (Motegi, Phillip Island e Sepang). Si tireranno le somme e si ragionerà per il futuro. Che per i due piloti Italtrans è già stato scritto: riconferma.
Bene, ora applaudiamo Franco Morbidelli, neo-Campione del Mondo 2017. Il pilota romano ha fatto suo il titolo già prima della partenza, a warm up non ancora iniziato, quando Thomas Luthi è stato dichiarato “unfit”, non idoneo a correre per la frattura della caviglia sinistra, conseguenza del terrificante volo in qualifica. Fuori gioco lo svizzero, Morbidelli – 22 anni, di Roma, ma di Tavullia d’adozione – ha centrato l’obiettivo costruito dall’inizio della stagione, con le tre vittorie consecutive e gli otto successi complessivi. Una superiorità schiacciante. Prima di quest’anno, Franco non era mai riuscito a salire sul gradino più alto del podio di una gara mondiale, ma già da metà 2016 si era capito che quest’anno avrebbe lottato per il titolo. Ha confermato i pronostici, facendo anche di più: il suo primo posto in campionato non è mai stato in discussione.
La gara malese, invece, è una replica di quella australiana, per quanto riguarda la battaglia per il podio: Miguel Oliveira (Red Bull KTM Ajo) è nuovamente la lepre, scappando fin dalle prime curve, e conquista la seconda vittoria stagionale. Sul podio due Brad Binder, a completare una nuova doppietta KTM, davanti proprio a Franco Morbidelli.
Giù dal podio troviamo Mattia Pasini e Francesco Bagnaia, che precedono Hafizh Syahrin e Fabio Quartararo, mentre chiudono la “top ten” Xavi Vierge, Isaac Vinales e Tetsuta Nagashima.