Titolo atteso, titolo arrivato, per Michele Pirro, portacolori del Team Barni Racing di Calvenzano (BG), che, a Vallelunga (Roma), sull’autodromo “Piero Taruffi”, ha conquistato il titolo italiano CIV Superbike 2018.
Approfittando anche delle difficoltà avute dal compagno di team Matteo Ferrari, il pilota pugliese del team bergamasco di Marco Barnabò si è laureato campione italiano CIV Superbike per il secondo anno consecutivo. Il tester Ducati aveva ottenuto un’importantissima vittoria sotto la pioggia già in Gara 1, ma in Gara 2 ha fatto il bis dopo una bella battaglia con Luca Vitali. Per la cronaca, dopo la caduta in Gara 1, Ferrari non è andato oltre il settimo posto.
Pirro ha conquistato, così, la sua ottava vittoria in dodici gare e ha terminato in bellezza una stagione trionfale, nonostante alcuni errori e il brutto incidente rimediato in MotoGP al Mugello. Avrebbe potuto accontentarsi, ma il pilota del Barni Racing Team ha voluto a tutti i costi vincere gara e titolo insieme e alla fine ha battuto un comunque bravissimo Luca Vitali (BMW DMR Racing). Dietro di loro, l’altro suo compagno di team Samuele Cavalieri (Ducati Barni Racing), che ha conquistato il suo primo podio nel CIV Superbike, chiudendo al terzo posto, dopo una stagione condizionata da problemi fisici. Quarto posto per Lorenzo Zanetti (Ducati Motocorsa), seguito da Axel Bassani (BMW DMR Racing) e Kevin Calia (Suzuki Penta Motorsport); settimo, come detto, Matteo Ferrari (Ducati Barni Racing). Solo Nono Matteo Baiocco (Aprilia).
Pirro ha chiuso il campionato 2018 al primo posto con 224 punti, seguito da Ferrari (196), Zanetti (179) e Vitali (150).
E ora uno sguardo alla Supersport 600. I riflettori degli aficionados bergamaschi erano tutti per il bergamasco di Bolgare, il 22enne Stefano Valtulini (Kawasaki del Pleo Racing Team), che prima della due giorni romana era in lizza per il titolo con altri quattro piloti, tutti raggruppati in pochi punti. Invece è capitato quello che nessuno vorrebbe che capitasse.
Per lui un weekend amaro, amarissimo: due “zeri“, incredibile. E, come lui, altri piloti hanno avuto dei problemi, tanto che, alla fine, a festeggiare è il “veteran” Massimo Roccoli, 33enne riminese.
La vittoria ottenuta in Gara 1, assieme alle cadute o prestazioni opache dei suoi rivali, è stata a dir poco cruciale. In Gara 2 si è accontentato di un 8° posto, tanto bastava per conquistare il titolo 2018. Il pilota romagnolo, alfiere del team Yamaha GAS Racing, si è così laureato campione italiano Supersport per la sesta volta in carriera, dopo quelli ottenuti negli anni 2006, 2007, 2008, 2015 e 2016. Ha battuto per pochi punti Marco Bussolotti.
Proprio quest’ultimo, marchigiano del team Yamaha Rosso Corsa Edard, ha duellato con Kevin Manfredi (Yamaha Rosso e Nero), per poi distanziarlo e andare a vincere; ma la caduta di Gara 1 ha reso questo successo insufficiente per battere Roccoli e quindi l’ex-mondiale di categoria ha chiuso la stagione al secondo posto, con 177 punti contro i 181 del romagnolo.
Da sottolineare ancora, perché ha lasciato tutti increduli, il doppio KO di Stefano Valtulini, che lascia la pista di Vallelunga con due “zeri”, dopo che molti suoi fans si erano addolciti la bocca con le tre vittorie in quattro gare ottenute tra Misano e Mugello. Beh, sarà per il prossimo anno.
Gli altri titoli in palio sono andati a Kevin Zannoni (che si era assicurato il titolo in Moto3 già al Mugello), Manuel Bastianelli (Supersport 300), Alessandro Morosi (PreMoto3 250 4T) e Filippo Bianchi (PreMoto3 125 2T).