Moto2, GP di Australia, a Phillip Island. Vince Brad Binder (KTM), seguono Mir e Vierge. L’Italia, però, sorride perché Francesco Bagnaia, che ha chiuso in 12^ posizione, perde un solo punto dal suo diretto avversario, il portoghese Miguel Oliveira (KTM) ed è pronto ora a volare a Sepang con 36 punti di vantaggio sul lusitano. Da notare che nel “GP dei canguri” non c’è nemmeno un pilota tricolore sul podio; è la prima volta negli ultimi quattro mesi, cioè dal GP di Catalogna. L’Italia della velocità, però, sorride ampiamente. Infatti, Francesco Bagnaia (Sky Racing Team VR46) perde un solo punto da Miguel Oliveira (Red Bull Ktm), 11° sul traguardo, ed ora gli serve solo un podio, in Malesia, per laurearsi campione del mondo 2018.
In gara, subito problemi per Marcel Schrotter, che parte dal fondo della griglia lasciando vuota la sua P2. Scatta bene il riccionese Mattia Pasini (Italtrans Racing Team), lo seguono Vierge, Lecuona, Aegerter e Binder. Il “Paso” conduce l’inizio della gara con scioltezza, ma al secondo giro, dopo aver subito il sorpasso di Vierge, perde il posteriore appena riprende in mano il gas alla curva 4, e finisce a terra. Via, è andata. Per il team bergamasco un’altra delusione, dopo che gli animi erano risorti, grazie alla pole position di Pasini. Ma così sono le gare.
Poteva andare meglio al selvinese Andrea Locatelli. Partito intorno alla ventesima posizione, in pochi giri si era installato in 17^ posizione (4° giro), pronto a sferrare un allungo, alla luce di una moto performante e di alcuni “serpentoni” di piloti che, superandosi a vicenda, lo hanno fatto avvicinare notevolmente al gruppo dei primi. Senza dimenticare le fauste cadute di alcuni piloti che lo hanno alleggerito nell’impresa (Lecuona, Navarro, Baldassarri, Gardner,…). Tutto bene, in pochi giri, superando Lowes e Nagashima, risale addirittura in 14^ posizione, quindi “a punti”. Ma anche per lui una bella caduta, proprio quando era sugli scarichi addirittura di Pecco Bagnaia. Certo, riprende la moto in mano, riparte, ma chiude 20°la penultima gara di MOTO2.
E ora un po’ di cronaca di MOTO2. Anche se i due piloti più attesi, Bagnaia e Oliveira, sono mancati all’appello, questo non vuol dire che la tappa australiana non abbia regalato una gara spettacolare: anzi, sono stati ben cinque i piloti che si sono giocati la vittoria fino all’ultimo giro. Alla fine a trionfare è stato Brad Binder, che nella domenica storta di Oliveira è riuscito comunque a regalare un sorriso alla KTM: si tratta della terza affermazione stagionale; e, con un finale di campionato in crescendo, si sta candidando ad un ruolo da favorito per la prossima stagione.
Per i piloti italiani non è stata una domenica esaltante. Alla fine il migliore è stato Luca Marini, quinto con la Kalex dello Sky Racing Team VR46, alle spalle di un Augusto Fernandez che si conferma sempre di più un pilota emergente. Peccato per Lorenzo Baldassarri, caduto a tre giri dal termine, quando era in lotta per la vittoria. Fuori quasi subito invece Mattia Pasini. Al traguardo ci sono anche Simone Corsi 19° ed Andrea Locatelli 20°. Come detto prima, quest’ultimo poteva fare anche meglio, se non fosse incappato in una infida scivolata.