Superbike a Phillip Island: buona la prima per Michael Ruben Rinaldi, nuovo portacolori del bergamasco Team Barni Racing. Per il 23enne pilota riminese, 14° in classifica generale lo scorso anno in SBK, un nono posto in gara1, che sa bene di ottimo auspicio, in vista di gara2. Infatti, solo nove secondi lo distanziano da Marco Melandri, che ha conquistato il terzo gradino del podio e 11 secondi da “cannibal” Jonathan Rea, giunto secondo alle spalle di uno strepitoso ed imbarazzante Alvaro Bautista, dominatore del primo round della prima tappa del campionato mondiale Superbike 2019, andato in onda sulla pista di Phillip Island, in Australia.
Come detto, un Alvaro Bautista micidiale, che stravince la prima gara del mondiale. Partito dalla terza casella della prima fila il pilota della Ducati Panigale V4 si è portato in testa dopo poche curve e ha mantenuto la prima posizione sino alla bandiera a scacchi. Merito anche di una gestione fantastica della gara: nei primi giri lo spagnolo ha girato sul passo stratosferico del 1’30, un secondo più veloce dei suoi avversari. Poi, nel “cuore” della gara, dal sesto al diciannovesimo passaggio, il suo tempo sul giro è stato costantemente di 1’31, sempre un secondo più veloce del gruppo degli inseguitori. Alla fine ha tagliato il traguardo con un vantaggio di 14,9 secondi, un abisso, uno storico vantaggio. Infatti, nella storia delle gare Superbike disputate a Phillip Island, quello di Bautista è il vantaggio più consistente mai ottenuto su pista asciutta.
Inoltre, un altro record per Bautista: solo altri tre piloti hanno vinto nella gara del loro debutto in Superbike: Biaggi, Takeda (wild card sulla pista di casa di Sugo) e Kocinsky.
Una gara senza storia, quindi, nella quale le due Kawasaki ufficiali non sono mai state in grado di avvicinarsi al pilota della Ducati. Rea ha dovuto lottare parecchio con Haslam sino al dodicesimo giro, poi questo è caduto. Per il campione in carica una piazza d’onore, con due soli secondi di vantaggio su un bravissimo Marco Melandri, pilota ravennate della Yamaha, autore di una bella rimonta. Partito dalla nona casella, ha recuperato giro su giro: ottavo al settimo giro, a tre giri dalla fine ha superato anche il suo compagno di marca Alex Lowes, che occupava il terzo posto, proprio all’ultima curva, bruciando il suo avversario sul rettilineo finale. Quinto posto per l’altra Yamaha di VdMark, che ha preceduto il turco Razgatlioglu (Turkish Puccetti Racing): per quest’ultimo un sesto posto finale, che resta comunque un ottimo risultato per un pilota privato al secondo anno in Superbike.
Buona anche la gara di Sykes che chiude settimo con la nuova S1000RR BMW e precede Sandro Cortese, al debutto nella classe maggiore. Positiva anche la gara di Michael Ruben Rinaldi, nono davanti a Chaz Davies.
Romagnolo di Rimini, classe 1995, Rinaldi è uno dei talenti italiani più promettenti nel panorama motoristico: dopo due ottime stagioni nella Superstock 600, nel 2017 si è laureato campione europeo della classe Superstock 1000 con la Ducati Panigale 1199 R dell’Aruba.it Racing – Junior Team.
Il 2018 è stato l’anno del salto in Superbike: sempre con l’Aruba Racing Team, in sella alla Ducati Panigale R, ha fatto il suo debutto nel World SBK, prendendo parte alle tappe europee e ottenendo un sesto posto in gara2 a Brno come miglior risultato. Negli otto round disputati ha portato a casa 77 punti e si è classificato 14° in classifica generale e 3° nella classifica riservata ai piloti indipendenti.
Così, sul sito ufficiale della Ducati, si era espresso all’inizio di stagione, durante la presentazione di Rinaldi, Marco Barnabò, Principal Manager
“Il 2019 è l’inizio di una nuova era per Ducati, quella del 4 Cilindri, e sarà un anno di grandi cambiamenti anche per noi. E’ il momento giusto per iniziare un nuovo percorso con un nuovo pilota. Abbiamo scelto Rinaldi perché per noi è molto importante far crescere giovani che hanno già dimostrato il loro talento. Seguo Michael dai tempi del suo titolo in Superstock 1000 e già lo scorso anno – con l’Aruba.it Racing – Junior Team e la Panigale R – ha dimostrato di essere competitivo. Abbiamo grande fiducia nel suo potenziale e siamo convinti di poterlo mettere nelle condizioni migliori per esprimere tutto il suo valore”.
E così aveva risposto Michael Rinaldi, #21
“Ringrazio l’Aruba.it Racing – Junior Team perché in questi ultimi tre anni – oltre a tante soddisfazioni – mi ha dato la possibilità di crescere fino ad esordire nel 2018 in Superbike.
Ora arriva il momento di capitalizzare il lavoro fatto e, con il Barni Racing Team, affrontare una stagione completa nel mondiale. Dovrò imparare in fretta circuiti che non ho mai visto, ma nelle gare europee credo di poter puntare a qualche buon risultato. Questo sarà per me un altro anno di apprendistato, ci sarà da lavorare molto, ma credo che i presupposti per fare bene ci siano tutti. Un grazie particolare a Marco Barnabò per avermi dato fiducia, cercherò di ripagarla portando i migliori risultati possibili al team”.