Grande bagno di folla a Rovetta (Bergamo), per la partenza di Gara2 della quinta tappa dell’EnduroGP Gran Premio d’Italia Acerbis, la mitica “Valli Bergamasche”, con epicentro gli impianti sportivi di Rovetta, in Alta Val seriana (Bergamo). Tanta gente fin dal primo mattino, quando tutta l’organizzazione del Motoclub Bergamo si è messa in moto… è il caso di dirlo, per proporre il secondo round della quinta tappa del campionato iridato di enduro 2019.
Un via vai impressionante: le scuderie del MC Bergamo in prima fila, per scaldare le moto, prendere i segnavia, montare sui mezzi il materiale della logistica e partire per le varie prove speciali, a Fino del Monte, Onore (Plarina), Cerete, La Spessa di Clusone: Grone, Casazza, Seriate, Vertova, Clusone80, Ponteranica, Valdiscalve, Presolana, Ponte Nossa, Gandino,… un’autentica macchina da guerra, con in prima fila lo stesso presidente del sodalizio orobico Giuliano Piccinini, oggi giù dalla moto per coordinare alla partenza tutte le operazioni e fare anche gli onori di casa ai vari rappresentanti delle istituzioni e della FMI.
Infatti, c’erano il presidente Giovanni Copioli e il coordinatore del Comitato Enduro Franco Gualdi, il direttore di gara internazionale FIM Paolo Buratti, il main sponsor Franco Acerbis (imprenditore di Albino con un passato da presidente del MC Bergamo), l’ex-presidente del MC Bergamo Andrea Gatti, lo staff della ABC-Communication dell’EnduroGP e proprio Giuliano Piccinini attuale presidente del MC Bergamo, che quest’anno festeggia i 100 anni di attività (1919-2019). Quale starter d’eccezione, il pilota della Ducati Danilo Petrucci, 28 anni ternano, grande protagonista della MotoGp, vincitore quest’anno al Mugello nel GP d’Italia, che non si è risparmiato in autografi e selfie.
Intanto dal parco chiuso, gestito dalla Scuderia Norelli, iniziavano a muoversi le moto, alcune ancora sporche e inzaccherate dal fango rimediato in Gara1. I “top driver” all’inizio; poi, gli “open”; poi, a seguire, i piloti che prendono parte al Trofeo del Centenario, le “manette” nazionali che hanno voluto esserci e presenziare a questo grande evento, la “Valli Bergamasche” edizione 2019, quella del Centenario, quella del 30° della riedizione del mondiale di Enduro.
Poi, a due a due, tutti sulla rampa di lancio, con la grande e irrefrenabile speaker Elisabetta Caracciolo a sciorinare info su info di piloti, case motociclistiche e team: un applauso alla sua verve. Sotto, dietro e davanti le transenne tanti fotografi e giornalisti di media nazionali e internazionali, riconoscibilissimo il grande Dario Agrati, impegnati a mandare agli archivi con i loro scatti e i loro servizi una delle più belle edizioni della “Valli”, ben orchestrata, ben strutturata, ben studiata, con passaggi veramente duri, complici anche la pioggia caduta in Gara1, che ha aumentato a dismisura le difficoltà già presenti sul percorso.
E poi i piloti, applauditi e fotografati: Freeman, Holcombe, McCanney, Cavallo, Soreca, Oldrati, “Bomber” Moroni, Verone, Morettini (un’ovazione per lui), Salvini, Monni, Charlier, Larrieu, Remes, Meo,… Peccato per il forfait di Guarneri e Redondi, e di Nambotin: per loro c’erano grandi aspettative… sarà per la prossima volta.
Quindi, il via alla gara dell’EnduroGP. E, intanto, gli oltre 300 volontari del MC Bergamo erano già al lavoro, dietro le quinte, in silenzio, in segreteria con la dinasty D’Adda, in sala stampa, il sala cronometristi, in sala direzione di corsa, al magazzino viveri e segnaletica di percorso, al parco chiuso, ma soprattutto sul percorso, a indirizzare i piloti e il pubblico, a raccogliere i piloti che cadono, a fare i movieri agli incroci delle strade, a controllare i parcheggi; e poi, la dozzina di squadre della Croce Rossa, i Carabinieri in congedo, la Protezione Civile, la gente dei paesi attraversati, i negozianti felici per l’alta presenza di turisti,… chi più ne ha, più ne metta.
Stasera si tireranno le somme dell’EnduroGP, non solo in termini di risultati sportivi, ma anche di organizzazione, di disponibilità delle comunità che hanno accolto questo circus, fatto di gente gradevole e simpatica, appassionata di uno sport, il motociclismo, che in Alta Val Seriana trova la sua terra di elezione, rispettosa dell’ambiente, amante della socialità vera, genuina, pulita.
T.P.