Una festa per applaudire il grande successo conseguito nell’ultima edizione del “Rally DAKAR”. Il giusto tributo ad un pilota bergamasco, che ha portato in alto nel mondo il nome di Bergamo e la sua grande tradizione motociclistica. Così, a gas spento, dopo che si sono placati i clamori della grande performance, Bergamo e gli amanti delle due ruote celebrano la grande impresa di Simone Agazzi, classe 1976, concessionario RS MOTO e team manager della RS MOTO Honda Rally Team, fresco reduce da un’ottima 37^ posizione al traguardo finale del “Rally DAKAR” 2017, corso in Sudamerica fra Paraguay, Bolivia e Argentina. Un nome, una garanzia. Alla seconda partecipazione dopo lo sfortunato esordio nel 2016 (una brutta caduta nella seconda tappa lo aveva subito costretto al ritiro), Agazzi ha centrato un risultato di prestigio, perché è risultato il migliore degli italiani in gara, mentre nella sua classe, la T1, Agazzi ha chiuso in 19^ posizione. Questo il biglietto da visita del 40enne pilota del Monterosso, che venerdì 10 febbraio, invita amici e sostenitori alla discoteca Bobadilla di Dalmine, per una festa conviviale, in allegria e amicizia, dove lo stesso Agazzi andrà a ripercorrere le tappe della sua cavalcata verso Buenos Aires, in un “Rally Dakar” che, a giudizio degli addetti ai lavori, è stata la più dura fra quelle corse in Sud America negli ultimi dieci anni. A maggior ragione, quindi, la sua 37^ posizione finale nella classifica assoluta ha il sapore del successo, arricchito dal fatto che è stato il migliore fra i piloti italiani in gara fra le moto. Merito anche di un cavallo di razza sotto la sella, la stupenda Honda Crf 450 Rally del Mec Team Sudamericano con cui nel 2016 Benavides concluse il “Rally DAKAR” al quarto posto.

“E’ soltanto ora, che sono rientrato a casa, nel mio negozio, in famiglia, fra gli amici, che sto realizzando quello che ho fatto in Sud America – spiega Simone Agazzi, alfiere del Fast Team di Calolziocorte – La gara è così dura che non hai un momento per goderti giorno per giorno l’avventura che stai vivendo! Non vi nascondo che, all’arrivo, ho pianto di gioia. L’ultima “speciale” era troppo importante per me, voleva dire finire la corsa: era il riscatto dell’edizione 2016, quando sono uscito di scena per colpa di una caduta. Ci ero rimasto male, troppo male, ma io non mi sono buttato giù. Ho saputo riprendermi, grazie anche ai miei genitori che mi hanno assecondato in questa seconda esperienza, a mia moglie e ai miei figli, che mi hanno tenuto vivo e concentrato, ai miei fratelli che hanno sempre creduto in me e mi hanno dato fiducia, e a tutti gli amici che mi hanno incitato e sostenuto in vari modi. Ringrazio Bergamo, la patria dell’enduro, ringrazio quanti nutrono la mia stessa passione per le due ruote tassellate: li sentivo vicini, con me sul podio di Buenos Aires”.

“Onestamente, faccio ancora fatica a mettere fuoco di aver realizzato questo sogno – continua Simone Agazzi – Mai avrei pensato di arrivare così avanti in classifica, per giunta primo dei cinque italiani ancora in gara, davanti a gente del calibro di Alessandro Ruoso (38°), Manuel Lucchese (51°), Diocleziano Toia (58°) e Franco Picco (85°). Devo dire che oltre alle forti motivazioni, la chiave di volta di questo successo è stata il divertimento: il correre alla giornata, tappa dopo tappa, senza assilli di sorta. Certo, ci vuole preparazione fisica, tanto cuore e, mai come quest’anno, tanta testa: quindi, navigazione, studio del percorso, soste strategiche per scegliere bene le note e capire dove proseguire. E anche un po’ di fortuna, quella che non avuto l’anno scorso”.

Quindi, grande festa con Simone Agazzi, venerdì 10 febbraio, alle 20, alla discoteca Bobadilla, a Dalmine: un’occasione unica per applaudire e abbracciare l’eroe della Dakar 2017. Sarà proprio lui ad intrattenere gli invitati, raccontando i fatti salienti di un’avventura splendida, che lo ha fatto entrare nell’Olimpo dei dakariani.