E’ successo quello che tutti avevano previsto: Andrea Gatti è stato riconfermato presidente del Moto Club Bergamo. E questo, nonostante lui stesso avesse dichiarato più volte e in varie occasioni di voler lasciare il timone di comando, per favorire un ricambio al vertice, anche generazionale, capace di portare nuova linfa, nuova verve e nuovi stimoli. Invece, ha vinto la linea della continuità, peraltro ampiamente voluta e dichiarata dal nuovo consiglio direttivo, scaturito in occasione della recente Assemblea Generale del 3 febbraio.
“E’ vero, non volevo essere riconfermato – precisa Andrea Gatti, a margine della riunione – Era giunto il momento di lasciare il testimone a qualcun altro, ovviamente per il bene del motoclub, per dargli nuovi stimoli, nuovi slanci, nuove prospettive. Cambiare fa bene, innesca aria nuova. Ma, invece, eccomi qua. Ancora presidente: tutti a dirmi di restare, di impegnarmi di nuovo, là davanti c’è il centenario del motoclub (2019, ndr), devi essere tu il presidente che taglia il nastro, hai tanta esperienza,…e via di questo passo. Alla fine, non ho potuto dire di no”.

In carica dal 1997 (ha quindi, all’attivo, ben 20 anni da presidente e otto da vice-presidente), Andrea Gatti, ex-funzionario del Credito Bergamasco ed esperto cronometrista, è così stato rieletto alla guida del più importante sodalizio motociclistico italiano in occasione della prima riunione del nuovo consiglio direttivo, scaturito in occasione della recente Assemblea generale. I due vice-presidenti sono Nicola Piccinini (che prende il posto del padre Giuliano) e Roberto Biaggi (riconfermato).
“Come dicevo prima, pensavo che fosse giunta per me l’ora della “rottamazione”, invece vedo che da più parti si è spinto per una mia permanenza – continua Andrea Gatti – Grazie di cuore a tutti. Anche se non è la prima volta, provo sempre tanta emozione, che deriva dall’affetto che nutro per il Motoclub Bergamo e, più in generale, per il motociclismo. Da parte mia ci sarà sempre il massimo impegno: spero di continuare ad essere degno di questo consenso che i consiglieri hanno voluto dimostrarmi. E non mancherò di ricambiarle la loro fiducia. Peraltro, fin dalla prima riunione, che dovrà porre le basi delle azioni operative del 2017. Io sono un uomo del fare, mi piace impegnarmi e spendere il mio tempo per cose concrete, che portano legna nella casa del motoclub. E di impegni ce ne sono per questo 2017. Non parlo soltanto di gare e manifestazioni sportive, come la “Valli Revival” o alcune prove del regionale enduro, ma di temi legati alla stessa sopravvivenza del motociclismo in Bergamasca. Con più decisione lavorerò per avere finalmente una pista permanente di enduro, che peraltro è già definita in Alta Valle Seriana, e che potrebbe avere una “sorella” in Val Brembana, per la gioia dei tanti amanti delle ruote tassellate. Per questo è giusto convocare un Tavolo Tecnico con i Comuni, per definire una volta per tutte i margini di manovra necessari per la predisposizione dei percorsi. E, poi, in vista del nostro centenario, per il 2019, preparare quanto serve per l’organizzazione della prova di campionato mondiale, che sarà ancora la mitica “Valli Bergamasche”, la gara “top” dell’enduro “made in Bergamo”, che coinvolge i migliori piloti del campionato del mondo. Inventata dal Moto Club Bergamo nel 1948, è la più ambita del circuito iridato: chi scrive il suo nome sull’albo d’oro entra nella storia del motociclismo. E noi, per il nostro centenario, vogliamo scrivere ancora una grande pagina di storia. Già la gara è sta registrata dalla Federmoto per l’edizione 2019. Formalmente tutto è deciso, ora c’è da muoversi per giungere pronti e attrezzati per quella data”.

Il nuovo Consiglio Direttivo del Moto Club Bergamo, che rimarrà in carica per il prossimo quadriennio, è composto da: Franco Acerbis, Giovanni Benini, Roberto Biaggi, Paolo Cassani, Renzo D’Adda, Roberto de Vivo, Alberto Forcella, Andrea Gatti, Sergio Grassi, Marco Guerini, Alessandro Manzoni, Luciano Marenzi, Luca Morandi, Engardo Perletti, Giuliano Piccinini, Nicola Piccinini, Giuseppe Rota, Giovanni Runggaldier, Primo Sala, Vanda Sironi.
I tre revisori dei conti sono: Massimo Sironi, Enzo Paris e Matteo Gandini.