Tra i piloti bergamaschi che stanno eccellendo nella specialità dell’enduro, certamente è da segnalare lo stezzanese Rudy Moroni, del Team KTM Farioli, che lo scorso anno ha centrato il successo pieno, conquistando la targa di campione italiano 2016 nella classe E1. Un titolo, e tanti altri ottimi risultati, che gli hanno permesso di entrare nella classifica dei dieci migliori piloti 2016 di enduro: infatti, il ranking 2017, che considera l’andamento della stagione precedente, lo vede al decimo posto con 15,61 punti. E, forte di questo biglietto da visita, eccolo già impegnato nel campionato italiano, dove, dopo due tappe, sta ben figurando: nel carniere, infatti, ha già messo un primo posto di classe e un terzo posto nella classifica assoluta, nel primo round a Lignano Sabbiadoro; mentre a Custonaci, in Sicilia, ha conquistato un primo e un secondo posto di classe, chiudendo ottavo e sesto nelle classifiche assolute. Nella classifica provvisoria della classe E1 Rudy Moroni, portacolori del Team KTM Farioli, in sella alla sua 250 EXC-F, si trova al vertice della categoria a pari punti con Davide Guarneri.
Logico, a bocce ferme, una chiacchierata con il simpatico pilota, in attesa della prossima tappa degli Assoluti d’Italia, in programma il 9 aprile, a Viverone (Biella).

Come sta andando il tuo 2017?
“Sono portacolori del Team Farioli come nel 2016 e guido sempre la KTM 250 EXC-F, sono partito per vincere gli Assoluti d’Italia della classe E1 e sapevo, sin dall’inizio, che Davide Guarneri in sella alla sua Honda sarebbe stato un avversario tosto, così sta succedendo. Nonostante ciò, ce la stiamo giocando… Al mondiale vorrei stare nei primi cinque: quest’anno le categorie si sono ridotte, c’è solo la ENDUROGP e la ENDURO2, quindi non si può sbagliare”.
Attualmente, agli Assoluti d’Italia sei in testa a pari punti nella classe E1 e quarto nella classifica assoluta, a 5 punti dal terzo. Quale commento?
“Peccato per quei tre punti “persi” a Lignano, la domenica: nell’Enduro Country avevo circa 15’’ di vantaggio su Guarneri fino all’ultimo giro, dopodiché ho rotto la frizione e ho tirato a campare,…permettetemi l’espressione. Quei maledetti tre punti mi avrebbero fatto comodo, oggi siamo ancora pari. Il prossimo round, a Viverone, si correrà solo la domenica, quindi andrò o avanti o indietro, non c’è storia! Spingere così per la vittoria di categoria mi aiuta anche per l’assoluta; al momento, infatti, sono quarto, a cinque punti dal terzo, che è Alex Salvini”.
Per ora è stata più dura fisicamente o mentalmente?
“Dopo queste quattro giornate ammetto che fisicamente è stata dura solo la domenica di Lignano Sabbiadoro con la formula dell’Enduro Country; i tre giorni restanti sono stati molto stressanti solo psicologicamente. Abbiamo così poco margine che non posso permettermi di sbagliare, quello che conta è la concentrazione, punto e basta”.
Pare che tu sia cresciuto molto, confermi?
“Tutti lo dicono, può essere. Io direi di essere maturato; sbaglio ancora, a volte, ma molto, molto meno. Se prima amavo un terreno e magari ne odiavo un altro, ora mi adatto un po’ più facilmente. La stagione è appena iniziata, è ancora luuuunga!”.

Non sarai in Finlandia, nella prima tappa del mondiale, perché?
“Il campionato del mondo quest’anno si apre in Finlandia, sulla neve e sul ghiaccio. Parte di me avrebbe voluto correre, ma sarebbe stato sensato se avessi almeno provato a guidare con le gomme chiodate, prima di scendere dalla pedana di partenza. Essendo approdato all’enduro nel 2011, ho corso il GP di Finlandia solo nel mese di giugno, per due stagioni, dove l’elemento chiave erano sabbia e radici; questa volta è la neve la protagonista; e dover gareggiare “alla cieca”, con una formula di gara nuova per tutti, lo ritengo oltre che dispendioso anche rischioso. Ci ho ragionato a lungo, sia con Micol che con Simone Bombardieri, il mio main sponsor; e abbiamo deciso di iniziare il campionato mondiale con il GP di Spagna, a Puerto Lumbreras, il 22 e 23 aprile”.

Ph. Melania Gonella / Cristiano Morello