Acqua stupenda, scenario fantastico, risultato assoluto. Si è svolta lo scorso weekend, a Brindisi, nelle acque antistanti il porto, la terza tappa del Campionato Italiano Moto d’Acqua, la ADRIA CUP 2017.

Come un drago volante, a suo agio nelle acque marine, il 42enne Michele Cadei, bergamasco di Cenate Sotto, ha ribadito ancora una volta la sua superiorità nella classe Endurance Unica, la più dura e combattuta, quindi la più affascinante, dove a lanciarsi a 130 km/h sono i più esperti, i più “navigati” del circuito tricolore. Infatti, ha centrato il successo, vincendo entrambe le manche in programma. In pratica, un dominio incontrastato, a dimostrazione della classe sopraffina del portacolori del Jet-Fly Aquabike che, dopo tre tentativi, ha conquistato la sua prima vittoria stagionale, dichiarando così chiaramente di puntare alla conquista del titolo tricolore 2017. Ma soprattutto, con questo successo brindisino, ha fatto capire che i risultati rimediati nelle due precedenti prove, ad Eraclea (un secondo posto) e a Catanzaro (una vittoria di manche e un ritiro, a causa di un problema meccanico alla sua Kawasaki 1500 turbo), non erano in linea con le sue potenzialità che, come da dichiarazioni di inizio stagione, guardano molto il alto, verso la conquista del suo settimo titolo italiano in carriera.

La sua vittoria è stata esaltante, perché molto combattuta: nella manche di sabato, si è imposto dopo una spettacolare bagarre con il pilota vicentino Antonio Tadiello, mentre nella manche di domenica l’ha spuntata, dopo un testa a testa mozzafiato, con il pilota bolognese Mirko Spoto. La classifica di tappa, dunque, ha visto sul primo gradino del podio Michele Cadei, mentre i due gradini più bassi sono stati occupati rispettivamente da Antonio Tadiello (Jet Immagine Team) e da Alfio Donato Galiano (Jet Motor Sport Race Aquabike).

La grinta e la caparbietà gettate in acqua nella “due giorni” pugliese hanno dimostrato a tutti che Michele Cadei, campione in carica di questa specialità, è l’uomo da battere anche quest’anno. Il suo obiettivo dichiarato è la riconferma. La qual cosa è possibile. Infatti,  nonostante il ritiro nella seconda manche di Catanzaro, Michele Cadei è secondo in classifica generale a soli 4 punti di distacco dal primo, Antonio Tadiello.

Visibilmente contento il pilota cenatese: “E’ stata una bella lotta, in entrambe le manche; prima Tadiello, poi Spoto, ma alla fine ce l’ho fatta, portando a casa il successo finale. Mi sentivo bene, sapevo che quello che era capitato a Catanzaro (il ritiro, ndr), non era nelle mie corde. Avevo rimosso quello “zero”, volevo rilanciarmi; e ce l’ho fatta. Ora, guardo avanti con più fiducia”.

La prossima tappa del campionato italiano di moto d’acqua si correrà dal 21 al e 23 luglio, a Porto Torres, in Sardegna. I successivi appuntamenti saranno all’Iscroscalo di Segrate (Milano), dall’1 al 3 settembre, e a Santa Marinella (Roma), dal 22 al 24 settembre, quando si chiuderà il circuito tricolore.

A Brindisi, per l’organizzazione della Federazione Italiana Motonautica, si è disputato anche il primo campionato italiano di Hydrofly, la nuova disciplina acquatica che, attraverso una tavoletta (flyboard) su cui sono fissati un paio di scarponcini e grazie a scarichi collegati direttamente a una moto d’acqua, permette di volare sull’acqua, compiendo spettacolari evoluzioni. La gara, in tappa unica, e dunque valida per l’assegnazione del titolo tricolore, ha visto la partecipazione di un discreto numero di piloti. Due le manche di gara affrontate, con Michele Cadei che ben si è comportato, giungendo sesto assoluto.

Campione Italiano Hydrofly 2017 si è laureato l’olbiese Simone Alessandro Careddu dell’ASD Jet Energy; secondo classificato Beniamino Passuello (Jet-Fly Aquabike), compagno di squadra di Cadei; mentre al terzo posto è giunto Tomasz Kubik, il polacco che corre per il Circolo Motonautico Tarantino.

“E’ già due anni che l’Hydrofly è stata approvata dal CONI come disciplina sportiva – spiega Michele Cadei, uno dei primi ad avvicinarsi a questa specialità – E’ bellissima, stimolante, adrenalinica. Ma soprattutto è spettacolare e attira persone di tutte le età, che vogliono provare il brivido di volare sull’acqua, senza alcun rischio. Un’emozione per tutti, per chi la pratica e per chi la guarda”.

 

Ti.Pi.