Bergamo, terra d’elezione della regolarità e dell’enduro, anche in tempo di Covid-19. Certo, l’emergenza ha bloccato sul nascere l’avvio di tutti i campionati, con annullamenti di gare e aggiornamenti di calendari, ma gli enduristi non si danno per vinti. Sebbene per loro la fine del lockdown non sia ancora arrivata, sono in fermento e aspettano solo il “pronti via”, che potrebbe arrivare dopo il 14 giugno, termine ultimo della sospensione delle gare decretata lo scorso marzo.

Comunque, per ora, ci si può solo allenare, peraltro fino ad oggi (2 giugno), all’interno della propria regione, nel rispetto del distanziamento sociale, in impianti omologati FMI, senza assembramenti e a porte chiuse. Come dire: oltre il danno, anche la beffa. Infatti, soltanto i piloti considerati “atleti di interesse nazionale” possono spostarsi da una regione all’altra. Gli amatori non possono farlo.
Lo dicono le “Linee Guida” della Federmoto, che illustra le modalità di allenamento in questo periodo, e valide fino ad ulteriori variazioni.
“Ad oggi, le gare sono sospese fino al 14 giugno – spiega il Coordinatore del Comitato Enduro FMI, il 63enne vertovese Franco Gualdi – Ma gli allenamenti sono ripresi per tutti i possessori di Licenza e Tessera Sport FMI, seppur con delle limitazioni. Per gli “atleti di interesse nazionale”, quelli inseriti nel Ranking Enduro FMI, nessun problema a spostarsi di regione in regione. Sono i piloti “top”, iscritti ai campionati italiani, europei e mondiali, e i “talenti azzurri”, gli emergenti seguiti dalla FMI. Quindi, un ristretto numero”.
I piloti bergamaschi di “interesse nazionale”, cioè convocati in nazionale tra il 2018 e il 2019, sono sei: Emanuele Facchetti, Davide Guarneri, Manolo Morettini, Rudy Moroni, Thomas Oldrati e Giacomo Redondi. Tutti sono nelle prime 20 posizioni del Ranking Enduro FMI e, tranne Redondi che gareggia negli USA, corrono tutti nel Campionato del Mondo. Manolo Morettini, poi, insieme a Matteo Grigis, fa parte del progetto Pata Talenti Azzurri FMI.

Tempi duri, invece, per tutti gli altri piloti, gli amatori, lo “zoccolo duro” dell’enduro, che non possono spostarsi in altra regione, almeno fino ad oggi (2 giugno). Possono, comunque, allenarsi in impianti, ma qui nascono i problemi. Infatti, diversamente da altre specialità che si svolgono in piste (Velocità, Supermoto e Motocross), Enduro, e i “cugini” Motorally e Trial, si svolgono “in campo aperto”, cioè su strade e sentieri, quindi su suolo pubblico, dove gare o allenamenti sono consentiti solo in virtù di ordinanze regionali e provinciali, e permessi di amministrazioni comunali. Quindi, anche gli attuali possibili allenamenti non si possono fare, se non dietro autorizzazioni di autorità locali. Oppure, andando nelle piste da cross.
“In questa Fase2, di ripresa, siamo concentrati sui calendari regionali e nazionali – continua Franco Gualdi – In questo, stiamo lavorando in sinergia con i Motoclub organizzatori, fra cui tre bergamaschi, che in autunno hanno in calendario alcune gare: MC Bergamo (italiano under23/senior e regionale minienduro)); MC Sebino (Assoluti d’Italia e italiano moto d’epoca Gruppo 5), MC Costa Volpino (regionale enduro). E stiamo puntando le attenzioni sugli amatori, che rappresentano la base del movimento Enduro: l’attività territoriale, infatti, sarà la prima a ripartire”.
La stagione dell’Enduro 2020, quindi, attende solo il via libera. “Credo che questa non risentirà troppo del lockdown – prosegue Gualdi – Gli enduristi ci sono, hanno voglia di tornare in sella, e credo che continuerà anche quest’anno, a stagione ridotta, l’aumento dei partecipanti e dei team registrato negli ultimi anni. Stesso discorso per gli sponsor che, sono convinto, torneranno presto a supportare il nostro sport”.

 

(2 giugno 2020)