L’Italia ospiterà la 99^ edizione della Sei Giorni di Enduro, la manifestazione più longeva del calendario FIM. La Six Days che si terrà nel nostro Paese è stata presentata domenica 13 ottobre a Silleda, in Spagna, dal Presidente FMI Giovanni Copioli, dal Direttore Marketing della FIM Fabio Muner e dal Presidente del Moto Club Bergamo, organizzatore dell’evento, Giuliano Piccinini. L’attesa è alta visti gli incredibili percorsi enduristici offerti dal territorio bergamasco: la gara si svolgerà dal 24 al 29 agosto 2025 e promette di essere avvincente.

Giuliano Piccinini, presidente del MC Bergamo

“Sono davvero orgoglioso di presentare ufficialmente l’edizione 2025 della Sei Giorni” – ha detto il Presidente FMI Giovanni Copioli – L’Italia è un Paese di grande tradizione nell’Enduro e faremo del nostro meglio perché la prossima ISDE sia memorabile. Sono certo che la collaborazione tra FIM, FMI e Moto Club Bergamo porterà ottimi risultati. Rivolgo un grande plauso di incoraggiamento a tutti coloro che già si stanno impegnando per creare quella che sarà la 99^ edizione della manifestazione”.

“Il territorio bergamasco è un punto di riferimento non solo dal punto di vista sportivo, ma anche produttivo e industriale – ha sottolineato Fabio Muner, Direttore Marketing FIM. – Come Federazione Internazionale di Motociclismo, stiamo lavorando con numerose ed importanti realtà che, sono certo, contribuiranno alla buona riuscita della Sei Giorni di Enduro 2025. Le voglio ringraziare fin da oggi per il supporto che potranno dare a questa prestigiosa competizione, così come ringrazio la Federmoto italiana e il Moto Club Bergamo”.

Giuliano Piccinini, Presidente Moto Club Bergamo, ha dimostrato ampia soddisfazione: “Un sentito ringraziamento alla FIM e alla FMI per l’opportunità concessa al nostro Moto Club di organizzare un evento così importante. L’Italia è il Paese dell’ospitalità e vogliamo che la Sei Giorni sia una festa per tutti. Ci stiamo impegnando per offrire il meglio. Dal punto di vista sportivo la gara sarà adatta sia ai professionisti, che potranno fare la differenza, che agli amatori”.

 

da Federmoto