Una grande, incredibile, fantastica pagina di storia del motociclismo italiano si è sfogliata giovedì 16 maggio 2019, nel “Triangle” tra Portstewart, Coleraine e Portrush, in Irlanda del Nord: Stefano “Bonny” Bonetti, da Castro, sul Lago d’Iseo (Bergamo), considerato a buon diritto il più veloce road racer d’Italia, vince con la Paton del Team VAS Engine Racing la prima gara riservata alla classe Supertwin alla “North West 200” edizione 2019.

Il 42enne pilota del Sebino ha centrato il successo tra le bicilindriche (650cc 4 tempi) in sella alla “sua” Paton S1-R Lightweight, diventando il primo pilota italiano a conquistare una vittoria nella storica road race dell’Irlanda del Nord. E, in effetti, con Bonetti l’inno di Mameli ha suonato per la prima volta alla “North West 200”.

“Bonny” ha conquistato la vittoria con le unghie, resistendo alla rimonta, forsennata negli ultimi km, di Jamie Coward, il poleman, tanto da riuscire ad avere la meglio sul traguardo, sotto la bandiera a scacchi, per soli 579 millesimi. Un successo che, in verità, nessuno si sarebbe aspettato prima dei quattro emozionanti giri di gara delle Supertwin. Invece, ecco la bella sorpresa. Un pilota italiano su una moto italiana: un binomio che ha reso ancora più dolce e bella l’impresa che, dalla “NW200” del 1929 a ieri, non era ancora riuscita a nessuno.

Bonetti, dal 2004 presenza fissa al Tourist Trophy, si conferma, così, l’italiano più veloce del panorama delle road races ed entra nella storia alla “NW200”, una “gara mito”, fra le più belle e spettacolari del circuito road races, da sempre considerata il prologo del Tourist Trophy, al via fra un paio di settimane sull’Isola di Man.

Una vittoria mai scontata, messa a rischio da diversi duelli – fra gli altri con Jeremy McWilliams, ma anche e soprattutto con un Jamie Coward battuto sul filo di lana, con poco più di mezzo secondo – davanti a gente del calibro di Michael Rutter, uno dei più “grandi” della specialità (per ben 14 volte è stato vincitore alla “North West”), e di tutte le altre gare del Road Racing e non solo.

Non partito John McGuinness con la Norton ufficiale, la corsa ha riservato diversi colpi di scena, come il ritiro di Glenn Irwin per problemi tecnici. Comunque, al via della corsa è stato Jeremy McWilliams (per gli addetti ai lavori “Jezza”, con trascorsi MotoGP e già vincitore di categoria alla “NW200”), a prendere il comando delle operazioni; seguito dalla Kawasaki del compagno di squadra Derek McGee, che è stato infilato prima del traguardo dalla Paton di Stefano Bonetti. Il pilota di Castro, però non si è fatto pregare e ha poi sferrato l’attacco decisivo nel giro successivo, con McWilliams che, nel tentativo di tenere il passo, ha finito per forzare troppo, cadendo alla Mathers Chicane, dopo aver perso il controllo della sua ER6 KMR.

Favorita dal ritiro di McGee sul finire della terza tornata, è iniziata la rimonta di uno scatenato Jamie Coward, voglioso di strappare la leadership a Bonetti. Ma in un ultimo giro da cardiopalmo, l’alfiere orobico del Team VAS Engine Racing è riuscito a resistere agli attacchi del pilota di Hebden Bridge, andando a vincere con 579 millesimi di margine e un vantaggio di oltre 5” sul terzo classificato, Michael Rutter.

 

Bellissima la dedica di Stefano Bonetti alla fine della gara: “Questo successo è per tutti i ragazzi e gli amici italiani delle road races che purtroppo non sono più tra di noi”.