Andrea Locatelli chiude al 16° posto, nel Gran Premio della Comunità Valenciana, andato in onda il 12 novembre sul circuito Ricardo Tormo, a Valencia, in Spagna, valido come ultima gara del mondiale MOTO2. Un 16° posto che rispecchia la stagione 2017, per il 20enne pilota di Selvino. Una stagione che, stante i risultati, ha dimostrato che la seconda guida dell’Italtrans Racing Team, fresco “rookie” nella categoria intermedia, “poteva essere, ma non è stato”, in altre parole ha fatto vedere che in Moto2 ci può stare, ma ha ancora molto da lavorare. E lo si è capito anche in griglia di partenza, quando, intervistato da Sky Sport, ha dichiarato: “Sarà un’altra gara importante per me, una gara dove cercherò di guadagnare ancora più esperienza, per affrontare ben preparato il 2018”.
Come detto, per lui un 16° posto, che poteva essere qualcosa di più o qualcosa di meno, non importa. Ormai ci siamo abituati a queste posizioni. A Sepang, nel GP di Malesia, nella precedente gara, ha colto un bel 13° posto; come 13° ha chiuso nel GP della Repubblica Ceca; mentre un altro punticino mondiale, frutto di un 15° posto, è stato conquistato al Montmelo, nel GP di Catalogna. Dai, questi sono i risultati migliori del 2017. Ma quello che conta ora è che Locatelli deve dimostrare il prossimo anno che può stare bene nella “top 15”, è la sua posizione di galleggiamento ottimale, magari stabilmente fra il 10§° e il 15° posto, un gradino in più di quest’anno. Ma credo che non basti. Il 2018 deve essere per lui l’anno decisivo, l’anno della svolta, l’anno del salto di qualità, dove, oltre al lavoro e all’esperienza, e allo stare nelle posizioni da punti, deve uscir fuori il talento, qual qualcosa in più, quella pazzia che deve esserci in uno che monta in sella a questi livelli. Dunque, arrivederci al 2018.
E ora andiamo alla cronaca della gara. Con il titolo mondiale già in tasca, il neo-campione del mondo della Moto2 Franco Morbidelli sognava di lasciare la categoria intermedia con il primato di vittorie (nove, come Marc Marquez nel 2012), ma, anche questa volta ha dovuto inchinarsi di fronte allo strapotere del portoghese Miguel Oliveira e della sua KTM: per loro è il terzo successo consecutivo. Come dire: nel 2018, Oliveira parte come il pilota da battere. Anche perché la KTM ha fatto veramente un salto in avanti pazzesco, come conferma anche il terzo posto del “rookie”, il debuttante Brad Binder, al terzo podio consecutivo. Per Morbidelli un secondo posto comunque prestigioso (già da martedì salirà sulla Honda MotoGP del team Marc VDS, per prepararsi alla MOTOGP). E sicuramente farà bene anche in questa categoria. Il quarto posto è stato conquistato da un bravissimo Pecco Bagnaia, che proprio nel finale è riuscito a infilare Alex Marquez, scattato dalla pole. Bagnaia chiude il campionato in quinta posizione e con il titolo – tutt’altro che secondario – di “Rookie of the year”, debuttante dell’anno. “Pecco” ha guidato veramente bene, come un pilota incallito: gli è mancata soltanto la vittoria, ma può essere uno dei grandi protagonisti nel 2018. KTM permettendo. Alle spalle del pilota Marc VDS, il malese Hafizh Syahrin che precede il nipponico Takaaki Nakagami, il francese Fabio Quartararo e Simone Corsi (SpeedUp). Lo svizzero Dominique Aegerter completa la “top 10”.
Brutta gara per l’altro pilota dell’Italtrans Racing Team, il riccionese Mattia Pasini, caduto al quarto giro, in un tornantino lento, la curva n°11, quando era terzo, mentre stava lottando con Alex Marquez. Dopo aver rialzato la moto ed essere ripartito, per lui è stata una gara in rimonta, chiusa in 19^ posizione.