Eh, dai! Ecco che arriva il “Loka”. Diamogli ancora un po’ di tempo e certamente Andrea Locatelli sarà stabilmente “a punti” nella classifica della Moto2. Una bella gara per il nostro “rooki” nella categoria intermedia, a Le Mans, sul mitico “Circuit Bugatti”, tempio delle due e quattro ruote. Era la quinta tappa del campionato mondiale e il portacolori del Team Italtrans Racing di Bergamo ha finalmente fatto il lavoro, ha lottato, ha sgomitato, ha smanettato, e alla fine, ha portato a casa un onorevole 19° posto.
Certo, un onorevole 19° posto, perché non ci si inventa piloti di Moto2 in quattro gare: ci vuole tempo, pazienza. Non è una categoria semplice, non siamo nei “serpentoni” della Moto3, qui, il bolide si sente sotto il sedere. E’ una bomba da 300 all’ora, da domare, gestire, assecondare, ma soprattutto conoscere. E nelle precedenti quattro gare Andrea Locatelli ha certamente capito cosa vuol dire Moto2: le ha provate tutte, dai problemi al motore in Qatar ai problemi fisici che lo hanno costretto al ritiro in Argentina, dal 20° posto in Texas alla caduta in Spagna. Ora, finalmente uno step in avanti: ha chiuso in 19^ posizione, un risultato incoraggiante, in vista delle prossime gare. Infatti, questo risultato fa capire qual è attualmente il valore di Andrea Locatelli.
Di fronte a marpioni come i vari Morbidelli e Luthi, Pasini e Cortese, che hanno alle spalle diverse stagioni in questa categoria, il “Loka” ha dimostrato che ci può stare. Come in Texas, anche a Le Mans ha fatto vedere di che pasta è fatto: può tranquillamente andare a punti, il 15° posto è alla sua portata, basta un po’ più di esperienza e di conoscenza del mezzo. Sciorinando i giri della gara francese si vede benissimo come quattro o cinque posizioni in avanti siano alla sua portata. Nei 26 giri in cui si è articolato il round transalpini, il 20enne selvinese era sempre…in TV. Cioè, era sempre nella tabella di sinistra del video, fra i primi venti: il suo numero 5, in azzurro, faceva bella mostra sullo sfondo nero dello score. Certo, molto ha influito la serie di cadute che hanno coinvolto i piloti davanti: Prima Marini, poi, Manzi, poi ancora Baldassarri e alla fine Vinales, ma alla fine Locatelli era lì, stabilmente inserito nella tabella che conta, quella dei primi venti. Anche se con una punta di rammarico, perché forse si poteva fare qualcosa di più, alla luce innanzitutto della posizione sulla griglia di partenza, condizionata dalla caduta del sabato nelle qualifiche, e poi dei distacchi con i quattro o cinque che lo hanno preceduto sul traguardo.
E allora andiamo ad analizzare il fine settimana.
Nelle prove libere del venerdì Andrea Locatelli aveva iniziato il weekend francese nel migliore dei modi, stampando tempi interessanti, tali da far presagire qualifiche promettenti; come pure il compagno di team Mattia Pasini. Si pensi che Locatelli ha spinto cosi a fondo e bene, da arrivare a soli due decimi dall’esperto Pasini, facendo finalmente intravedere quei miglioramenti che sono alla sua portata. Ma, ecco, la frittata. Sabato, nel turno decisivo per l’assegnazione degli “start” sulla griglia di partenza, Locatelli è caduto dopo solo quattro giri di qualifiche; oltre il danno anche la beffa, perché per rientrare ai box ci ha impiegato oltre venti minuti, perdendo così tempo prezioso; infatti, è riuscito ad effettuare soltanto 9 giri di qualifica, contro i circa 20 dei suoi avversari. Alla fine, Andrea Locatelli ha spuntato il tempo di 1.38.122, a 1.574 dalla pole dello svizzero Luthi: un tempo di qualifica un po’ al di sotto delle sue potenzialità, che lo ha installato il 26^ casella sulla griglia di partenza. Troppo lontano dalla “start-line” per poter fare una corsa sui primi.
Scarso, poi, il feeling fatto vedere nel warm-up, con un 24° tempo, lontano di 1.291 da quello del leader. Poi, la gara, che fortunatamente è stata un’altra cosa. Mentre la gara lanciava alla ribalta un grande Francesco “Pecco” Bagnaia, secondo dietro al “Morbido” Franco Morbidelli. E mentre il compagno di team Mattia Pasini conquistava un bellissimo quinto posto, il “rooki” Andrea Locatelli sgomitava fra la 17^ e la 20^ posizione per tutti i 26 giri della corsa. Agli archivi il 26° posto di partenza, non è nelle sue corde (ci sarà da lavorare nelle qualifiche), Andrea merita di più. E, infatti, dopo un solo giro era già 18°, superando otto caselle.
Poi, una gara equilibrata, senza grandi scossoni: la lotta era fra Pons, Cardus, Simeon, Quartararo, Oliveira, Vinales…avete sentito bene, fior fiore di piloti, esperti avventori della Moto2, che si alternavano con Locatelli in queste posizioni. All’ottavo giro era riuscito ad essere 17°, complice la caduta di Baldassarri. Poi, una gara attenta, accorta, quasi tattica, sempre in 19^ posizione. Peccato, al 23° giro, viene superato da Quartararo, ma all’ultimo giro cade Vinales e il “Loka” chiude al 19° posto.
Ed ecco l’analisi sui distacchi. Infatti, se guardiamo i distacchi alla fine della gara con i piloti che lo hanno preceduto, tutto si compone in soli 2 secondi e mezzo: un gap che, se colmato, poteva lanciare il nostra Locatelli in “zona punti”. Ma forse, per ora, è chiedere troppo.
Lasciamo guidare Locatelli come sa fare, diamogli tempo, facciamolo prendere sempre più confidenza con questa categoria, e i risultati verranno da soli.
Ti.Pi