“Dopo la 11 c’è un repentino cambio di direzione che porta alla velocissima e pericolosa curva 12, a destra, in discesa dove finisce il terzo settore”. Così, recita il manuale che illustra il circuito tedesco del Sachsenring, alla periferia di Hohenstein-Ernstthal, nel Land della Sassonia, a circa cento chilometri dalla capitale regionale Dresda. Qui, domenica 2 luglio, si è disputato il gran Premio di Germania della MOTO2, nona prova del motomondiale. Il tempo non ha fatto le bizze, come è suo solito in questa regione, in questa stagione. Nulla a che vedere con il maltempo che ha imperversato durante le prove di qualifica di sabato 1° luglio. Tutto era pronto per vedere all’opera i piloti della categoria intermedia, darsi battaglia sui 30 giri del circuito, per un totale di 3,670 km, fra piccole salite e dislivelli, fra tornanti stretti e curve cieche (è uno dei circuiti più lenti del mondiale), in un continuo piegarsi a sinistra, in senso antiorario (ci son 13 curve: 10 a sinistra, 3 a destra). Fra questi, in griglia di partenza, alla casella 24, c’è anche Andrea Locatelli, il 20enne pilota di Selvino, portacolori dell’Italtrans Racing Team. Forti le speranze di far bene: a parte le qualifiche, un discorso ormai messo agli archivi, nel warm-up di domenica mattina il “Loka” aveva spuntato il settimo tempo, ottenendo una buona sequenza di tempi e dimostrando, così, un buon passo-gara. Ebbene, si parte. Qualche problema alla prima curva, in fondo al rettilineo di partenza, in discesa, ma lo è per tutti, poi il gruppo si sgrana. Primo giro, secondo giro, tutto sta andando bene, anche se si è nelle retrovie, ma ecco il patatrac: proprio alla famigerata curva 12, in fondo al discesone, dove i piloti arrivano a toccare i 250-260 kmh, ecco quello che non ti aspetti. Il nostro Andrea Locatelli cade, un brutto ruzzolone, la moto si disintegra. C’è paura, ma solo per pochi secondi; poi, tutto bene, buone notizie, Andrea sta bene.
“Ma poteva andare peggio – spiega il manager Yuri Danesi – Qui, si arriva a fortissima velocità. E’ andata bene. Punto, giriamo pagina. Ora, un mese di pausa, un po’ di vacanze; una rilettura di quanto fatto finora. Nove gare le abbiamo messe in archivio, ora il 6 agosto, con il GP della Repubblica Ceca si riparte. Da lì è un altro campionato, da lì si apre un’altra pagina, altre nove gare, fino a novembre, fino alla fine. Vedremo”.
Come Locatelli, sono caduti altri quattro piloti: Hector Garzo, Alex Marquez, Dominique Aegerter, Thomas Luthi.
La gara è stata vinta da Franco Morbidelli: sesta vittoria stagionale per il pilota Italo-brasiliano. In classifica mondiale, grazie ai KO di Thomas Luthi e Alex Marquez, il pilota del team Marc VdS allunga in classifica, portandosi a +37. Secondo gradino del podio per Miguel Oliveira (KTM Ajo), seguito da un fantastico Francesco Bagnaia, al terzo podio in carriera nella classe intermedia, nella sua stagione da rookie, ormai sempre più “roookie of the year”,
Ai piedi del podio altri due italiani, che completano un pacchetto di quattro piloti “tricolori” nelle prime cinque posizioni: quarto Simone Corsi (Speed Up) e quinto Mattia Pasini, pilota di punta dell’Italtrans Racing Team.
Ma sul pilota riminese del team bergamasco si abbatte una brutta tegola: squalifica per olio irregolare nel GP di Catalogna, lo scorso 11 giugno, sul circuito del Montmelo; classifica da riconsiderare. Che peccato.
Mattia Pasini aveva chiuso la gara al secondo posto, alle spalle di Alex Marquez. Ora la decisione della FIM MotoGP di squalificarlo per l’utilizzo di olio considerato irregolare. Al pilota romagnolo è stato revocato il podio e dunque i punti ottenuti. Tutta colpa di un “olio irregolare”: questa la motivazione inserita nel comunicato ufficiale della FIM MotoGP, che parla di “violazione degli articoli 2.5, 5.1 3b” del Regolamento e di un controllo tecnico effettuato al termine delle qualifiche. Tutto questo gli costa non solo il piazzamento, ma imporrà, alla luce dei 20 punti tolti, anche un cambiamento (ricalcolo) nella classifica del Mondiale Moto2.